Lippia nodiflora: prato a bassa manutenzione e fabbisogno idrico
È la più ovvia delle scelte per chiunque voglia inaugurare un nuovo prato a basso fabbisogno idrico: la Lippia nodiflora è l’alternativa al prato all’inglese per eccellenza, adatta a tante esigenze diverse ed estremamente versatile. L’etimologia del suo nome risale al greco antico e significa “tribù”: una metafora che fa riferimento al modo in cui i suoi fiori spuntano, assembrati in fitti gruppi da sembrare, appunto, tante piccole tribù.
La Lippia nodiflora è una tappezzante perenne dai fiori bianchi, che si adatta molto bene ai climi aridi grazie alla sua resistenza alla siccità, e che si rivela adatta a moltissimi giardini grazie alla sua caratteristica di essere un prato a bassissima manutenzione. È chiamata anche Phyla nodiflora, ed è un prato fiorito capace di dare grandi soddisfazioni senza che sia necessario sobbarcarsi troppi lavori di manutenzione.
- Le caratteristiche della Lippia nodiflora e le differenze tra varietà
- Messa a dimora e manutenzione della Lippia nodiflora
- Combinazioni di prati a basso fabbisogno idrico
Le caratteristiche della Lippia nodiflora e le differenze tra varietà
La Lippia nodiflora è uno dei prati alternativi maggiormente versatili e che si adattano più facilmente a esigenze diverse. Questa pianta cresce rigogliosa in terreni con esposizione in pieno sole, è fiorita per buona parte dell’anno – da Aprile a Ottobre – e ha un’ottima resistenza alla salsedine, che la rende adatta ai giardini costieri. Inoltre, è immune al calpestio, anche intenso, e anzi la si può definire moderatamente carrabile.
Tra le piante a basso fabbisogno idrico, essa è l’unica mellifera, caratteristica grazie alla quale attira molto le api: dunque, si rivela un prato non adatto a chi soffre di allergie ai piccoli impollinatori, ma, per tutti gli altri, coltivarla rappresenta un piccolo atto a favore dell’ambiente, per aiutare la ricchezza e la biodiversità dell’ecosistema che ci circonda.
La varietà da noi proposta, la Lippia nodiflora var. canescens, è quella più adatta per realizzare un prato calpestabile, grazie alla sua naturale propensione a mantenersi più bassa. La Lippia non canescens, invece, si sviluppa di più in altezza (anche se raggiunge al massimo i 15-20 cm) e può essere usata come pianta ricadente per un balcone o una fioriera, creando delle vere e proprie cascate di fiori lunghe fino a 2-3 m. La tenacia e robustezza di questa varietà di Lippia la rendono il prato ideale da utilizzare nei casi più difficili, come ad esempio per ricoprire un terreno in pendenza: si tratta infatti, del prato migliore per una scarpata.
Messa a dimora e manutenzione della Lippia nodiflora
Quando si pianta la Lippia nodiflora?
Il momento migliore per la messa a dimora della Lippia è l’inizio dell’autunno. La stagione delle piogge permette di sfruttare al massimo l’apporto idrico dato dal meteo, ma anche una piantumazione primaverile risulta altrettanto valida per una crescita armonica delle piantine. Mettendo il prato a dimora in primavera, sarà sufficiente prevedere qualche irrigazione in più durante la prima estate, così da sostenere le piantine in fase di attecchimento. Rispettando la densità d’impianto da noi consigliata – di 10 piantine per ogni metro quadro di giardino – il prato di Lippia si chiuderà in modo uniforme nel giro di 8-12 mesi.
Quante volte si bagna la Lippia nodiflora?
Una volta effettuata la messa a dimora, le piantine andranno irrigate ogni volta che il terreno risulterà asciutto anche sotto lo strato superficiale: le radici, infatti, dovranno sempre essere a contatto con terreno sufficientemente umido per attecchire correttamente. Una volta che il prato avrà radicato correttamente, le innaffiature potranno essere via via diradate, aumentando i tempi di irrigazione, e valutando di volta in volta l’umidità del terreno e le condizioni delle piantine prima di dare ulteriore acqua. Quando il prato avrà attecchito completamente, saranno necessarie poche irrigazioni di emergenza all’anno, per sostenere le piantine nei periodi di caldo e siccità.
Quando tagliare la Lippia nodiflora?
Seguendo le nostre indicazioni sulle irrigazioni e assicurando a questa varietà una buona esposizione al sole, questa tappezzante si manterrà molto bassa. La varietà da noi proposta, “canescens”, arriva a circa 8 cm di altezza. Se si ricorre a più irrigazioni del dovuto, oppure se si trova in una posizione ombreggiata, può diventare anche più alta e sviluppare foglie più grandi. Consigliamo, però, di evitare di farle raggiungere altezze eccessive.
Per quanto riguarda la manutenzione della Lippia nodiflora, invece, il nostro consiglio è di effettuare dai 2 ai 6 sfalci nell’arco dell’anno.
Combinazioni con altri prati a basso fabbisogno idrico
Affinché un prato sia più sano, è fondamentale puntare sulla biodiversità. Combinare diverse varietà di piante, infatti, permette di ottenere un prato molto più resistente rispetto alle coltivazioni monoclonali. Inoltre, le diverse esigenze nutritive delle piante permettono anche di fornire al suolo un apporto di sostanze maggiore e più variegato, rendendolo così maggiormente ricco.
In base alla combinazione scelta, si ottengono prati con caratteristiche diverse. Di seguito, i nostri consigli sulle combinazioni di Lippia nodiflora.
Lippia nodiflora + Verbena hybrida
La Lippia nodiflora dà ottimi risultati in abbinamento alla Verbena Hybrida, una “cugina” verbenacea. Mixando queste due varietà si può ottenere una palette bianco-viola davvero strepitosa. La Verbena hybrida è una sempreverde, che donerà colore al giardino in inverno, quando la Lippia tende a imbrunire e a diradarsi un po’.
Lippia nodiflora + Verbena hybrida + Achillea crithmifolia
Combinando sapientemente Lippia nodiflora, Verbena hybrida e Achillea crithmifolia si ottiene un prato particolarmente resistente al calpestio, oltre che esteticamente molto gradevole e colorato.
Lippia nodiflora + Verbena hybrida + Cotula lineariloba
Per un giardino variegato e soprattutto adatto ai territori costieri, un’ottima combinazione è quella composta da Lippia, verbena e Cotula lineariloba, tutte piante particolarmente resistenti alla salsedine.
Sconsigliamo, invece, di abbinare al Lippia con la Frankenia leavis o con la Dymondia margaretae, perché, pur avendo tutte un portamento molto basso, la Lippia risulta più rigogliosa e potrebbe prevalere sulle altre. Anche Erigeron karvinskianus e Arctotheca calendula sono sconsigliati con la Lippia, poiché al contrario raggiungono altezze maggiori.
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